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Lungo o corto, l’importante è che sai usarlo bene (il copywriting).

Dark Giuseppe Libro - I GIganti della Comunicazione

Benvenuto nel dark caverna di Dark Giuseppe Copywriting online.

Quello che insegna alla gente a fare milioni scrivendo cose online.

Perché una caverna?

Perché qui dentro arrivano solo gli animali notturni assetati di copy, che non riescono a farne a meno e che vogliono succhiarsi tutto il mio sapere fino all’ultima goccia.

Infatti oggi in questo dark articolo parleremo di cosa piace di più, ai comuni mortali.

Secondo te gli piace più lungo o più corto?

Sì, perché c’è questa disputa in Italia: meglio scrivere tanto o scrivere poco?

Lettere di vendita e mail lunghissime, oppure piccoli slogan ad effetto?

Infatti volevo raccontarti delle mie dark riflessioni.

Una dark Manager arrabbiata con telegram

Quindi l’altro giorno stavo mandando una mail al mio dark manager, ma Telegram mi ha fatto apparire un bel messaggio luccicante con scritto:

“HAI SCRITTO TROPPO, È TROPPO LUNGO. IO NON TE LO MANDO.”

(In realtà il messaggio che mi ha scritto l’app era più semplice e senza ghirigori.)

Però non lo mandava e gli ho dovuto mandare una mail della mail per mandare la mail ai miei dark copini.

E quindi mi sono ricordato di questa disputa che c’è tra i copywriter italiani.

E così ho deciso di sfatarla con la dark verità.

È meglio un pezzo di copy lungo o meglio un pezzo di copy corto?

Quanto devo scrivere? Tanto o poco? Cosa funziona di più?

Ecco cosa succede al copywriter in erba quando inizia a scrivere…

“Allora per gli articoli, ho letto su un blog che non devono essere più di 3 pagine di word, ma quanto dev’essere grande? 16? 18? E se intendeva in grassetto?”

Non credi sia la domanda sbagliatissima?

Se sto li davanti alla tastiera piena di lettere illuminate a cercare di capire quante ne devo premere per partorire un buon pezzo di copy, sto perdendo tempo.

Cioè sta cosa non ha senso mio dark amico.

Vuoi sapere che cosa fa la darkifferenza?

La differenza lo fa se vende o no.

Punto.

Il pezzo di copy non dev’essere bello, lungo, alto, magro, a strisce.

Il pezzo di copy DEVE vendere.

Quindi dev’essere lungo quanto mi serve per vendere.

Quindi in realtà, la lunghezza del Pezzo di Copy dipende dal numero di passaggi mentali ed emotivi che il target deve fare per decidersi a cacciare i SORDI STRAPESANTI.

Mettiamo per esempio che decido di scrivere una mail.

Mi viene fuori un pezzo dove non ci si capisce nemmeno qual’è l’obiettivo per cui l’ho scritto, però ho scritto un sacco.

Sì, esatto: un sacco di parole a cazzo.

Fare copy lungo NON vuol dire allungare il brodo.

Il famosissimo brodo di parole a cazzo

Non è una gara a chi ce l’ha più lungo.

Tanti COPYWRITER, per scrivere lungo, inseriscono cose che NON mirano direttamente a vendere ed escono fuori tema.

Ma OGNI singola frase DEVE puntare dritto per dritto alla vendita.

A volte basta anche il Copy Cortissimo (vedi amazon).

Magari c’è solo bisogno di dire:

“Se clicci qua sotto ti do le pillole di vitamina D per passare l’inverno senza la tosse, che non ti fa respirare a soli 7€ invece che 14€.”

Quindi buttiamo giù questo falso mito, non ha senso la divisione “è meglio copy corto o copy lungo”.

Funziona solo il copy che vende.

Quindi devi scrivere tanto quanto basta per vendere. 

Il punto è che se c’è bisogno di scrivere tanto, scrivi tanto.

Se c’è bisogno di scrivere poco, scrivi poco.

BASTA CHE VENDE.

E hanno rotto quelli che dicono:

“Eh ma le persone non hanno tempo di leggere, ci vogliono le frasi fugaci che gli solleticano l’inconscio e lo convincono a comprare.”

Ma DIPENDE.

Se nella mia mappa del mondo, il vostro cazzo di prodotto non ha senso di esistere, non mi convincere con uno slogan.

Ci vogliono molte pagine di Copy scritto coi controcazzi.

E sfatiamo un altro mito: Non esistono persone che non hanno voglia di leggere.

Perché i millennial o i duemila, il libro di Fabio Volo se lo leggono, se ogni cavolo di parola che scrive ti fa venire la voglia di leggere quella dopo.

Perché se sai fare copy per il tuo target, da vero copywriter, puoi lasciare incollato il lettore allo schermo.

E poi: NON è vero che oggi leggiamo di meno. Oggi leggiamo MOLTO DI PIÙ

Quando ci alziamo la mattina, la prima cosa che facciamo è leggere sullo smartphone.

E leggiamo messaggini e post sui social, dalla mattina alla sera.

Prima dovevamo scegliere di leggere.

Oggi devi leggere per forza, dalla mattina alla sera.

Non esistono persone che odiano leggere, esistono solo persone che non sanno scrivere.

E se vuoi che la mattina sulla tazza qualcuno legga quanto gli possa far del bene quello che vendi devi capire come farlo online.

Non hai via di scampo, devi catturare la loro attenzione con il copy che vende.

Questo concetto mi ricorda una conversazione che ebbi con la mia saggia madre.

Lei faceva la maestra, era un’insegnante fantastica, ma aveva questa convinzione molto diffusa:

“I bambini di oggi non sanno mantenere l’attenzione.”

Ma non è un problema dei bambini.

È semplicemente cambiata la soglia di attenzione.

Sono gli insegnanti che devono diventare più interessanti dei social.

Non sono i bambini che non ascoltano più in classe. È che fuori trovano stimoli più forti.

Quando sono a casa hanno YouTube, hanno Facebook, hanno i videogiochi.

Non gli basta più la lezione dove la maestra parla delle barbabietole da zucchero facendogli vedere delle immagini brutte e tristi su un libro senza emozioni.

In quel momento la maestra deve essere più interessante di uno smartphone.

Uno dei post più famosi di Commenti Memorabili

E la stessa cosa vale per il copywriting.

Adesso per fare copy devi competere con Lercio o con Commenti Memorabili.

Quelli fanno mettere seduti tutti i copywriter che provano a farsi strada.

Non siamo più nell’epoca di Gary Halbert.

Adesso se apri il giornale trovi la foto della modella di intimissimi col culo di fuori.

È finita l’epoca delle headline stratosferiche che attirano l’attenzione come quella famosa del “Golfista con una gamba sola.”

Per questo il copywriting che si insegna in Italia, non funziona. È un copy che è nato quando nemmeno c’era Facebook.

Oggi il Copy deve essere MOLTO MA MOLTO più cazzuto.

Se non impari a farlo non puoi fare marketing OGGI.

Perché se vuoi fare i milioni in un’epoca dove un video girato col telefono di un tipo che gli cade lo stendino e si incazza, prende 6000 like allora devi IMPARARE a fare la differenza col tuo copy.

E se vuoi scoprire come farlo, prendi Copy Pratico:

http://app.darkgiuseppe.it/copy-pratico-1

O prendi il libro almeno:

http://app.darkgiuseppe.it/libro

O se vuoi fare il barbone, scarica i 3 Dark Video Gratuiti che ti mando via mail 😛 li trovi qui:

http://app.darkgiuseppe.it/lungo-o-corto

Un dark abbraccio,

Dark Giuseppe

Dark Giuseppe Libro - I GIganti della Comunicazione

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